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Report di responsabilità sociale d’impresa e metodologia

Dal 2009, GEODIS redige un report destinato a tutte le sue parti interessate. Inizialmente detto report, è stato redatto sotto forma di report sullo sviluppo sostenibile dal 2009 al 2012. Successivamente è divenuto report RSI dal 2013 al 2018. Nel 2019, si apporta un nuovo cambiamento. Il Gruppo pubblica il suo primo report di attività e di RSI.

 

Report RSI

 

Metodologia di creazione dei report

Non esiste uno standard per la creazione di report sulla responsabilità d’impresa applicabile alle attività specifiche di GEODIS. Pertanto, l’azienda stessa ha sviluppato delle procedure apposite, basate su un metodo di raccolta, analisi e consolidamento dei dati sociali e ambientali. All’interno della relazione, vengono specificati i vari indicatori, le basi per i calcoli e gli ambiti interessati.

Ambito, raccolta dei dati e processo di consolidamento del report

Abbiamo consolidato le informazioni attraverso le strutture di ciascuna Line of Business nelle aree Risorse Umane, Qualità, Sicurezza, Ambiente ed Acquisti.

Le cifre mostrate per il 2016 sono state dunque calcolate o stimate utilizzando i dati provenienti da tre fonti: siti operativi, Lines of Business e/o sistemi informatici e fornitori del Gruppo. I dati sono presentati suddivisi per area geografica e Line of Business. Fin dal primo report pubblicato nel 2008, abbiamo migliorato continuamente il processo di raccolta e consolidamento dei dati e ciò ha consentito a GEODIS di rispettare la richiesta di un report extra-finanziario, come previsto nell’articolo 225 del Grenelle II Act.

L’ambito di consolidamento varia a seconda dei dati presentati e può includere solo alcuni dei siti o dei Paesi coinvolti. I dati presentati sono suddivisi in cinque aree geografiche:

  • Francia
  • Europa
  • Americhe
  • Asia-Pacifico
  • Africa/Medio Oriente

L'elenco dei Paesi in ciascuna regione è riportato di seguito:

  • EUROPA: Austria, Belgio, Bulgaria, Danimarca, Federazione Russa, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Ungheria
  • AMERICHE: Argentina, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Ecuador, Messico, Perù, Stati Uniti, Uruguay, Venezuela
  • ASIA-PACIFICO: Australia, Bangladesh, Cina, Corea del Sud, Filippine, Giappone, Hong Kong, India, Indonesia, Israele, Malesia, Nuova Caledonia, Nuova Zelanda, Singapore, Taiwan, Thailandia, Vietnam
  • AFRICA/MEDIO ORIENTE: Algeria, Camerun, Ciad, Emirati Arabi Uniti, Marocco, Niger, Qatar, Sudafrica, Tunisia

Scelta degli indicatori

I dati del report sono suddivisi in tre categorie, Ambiente, Società ed Economia, per riflettere gli impegni del Gruppo e per misurare l’efficacia delle azioni intraprese dalle Lines of Business. Abbiamo selezionato i nostri indicatori in base a rilevanza, benchmark internazionali e linee guida della Global Reporting Initiative (versione 4). Abbiamo inoltre stilato un documento che definisce formalmente ogni indicatore, per garantire che tutte le aree geografiche e le attività utilizzino lo stesso metodo di calcolo.

Limiti della metodologia

Esistono alcuni fattori che limitano l’affidabilità dei dati:

  • Metodi di raccolta e creazione di report differenti tra le varie Lines of Business
  • Disponibilità variabile di alcuni dei dati necessari per il calcolo degli indicatori

Controllo e verifica degli indicatori

I dati ambientali vengono consolidati e verificati dai dipartimenti Qualità, Sicurezza e Ambiente di ciascuna Line of Business e dal dipartimento RSI del Gruppo. I dati sociali vengono consolidati e verificati dai dipartimenti HR a livello di sede centrale e di singola Line of Business.

La coerenza dei dati viene controllata sia dalle Lines of Business che dal dipartimento RSI del Gruppo. La verifica include un confronto con i dati degli anni precedenti e analisi sistematiche di eventuali differenze significative.

Al momento i dati del Gruppo non vengono verificati da organizzazioni esterne.

Alcune definizioni

Rifiuti

  • Produzione di rifiuti non pericolosi: tonnellate totali di legno (inclusi i pallet), cartone, carta, plastica, inclusi pellicola e polistirolo, metalli, rifiuti organici e indifferenziati (non riciclabili);
  • Tasso di riciclaggio dei rifiuti non pericolosi: tonnellate totali di rifiuti non pericolosi riciclati meno le tonnellate di rifiuti indifferenziati non pericolosi diviso per le tonnellate totali di rifiuti non pericolosi prodotti;
  • Produzione di rifiuti pericolosi: somma delle tonnellate totali di undici categorie di rifiuti: materiali assorbenti (inclusi stracci sporchi e sabbia satura), batterie di veicoli stradali o macchine di movimentazione, fanghi di filtrazione (dalla raccolta fanghi/separatori di oli per le acque piovane o il trattamento dell’acqua per la pulizia dei serbatoi), cartucce d’inchiostro, imballi danneggiati utilizzati per materiali pericolosi, filtri dell’olio e olio usato da veicoli stradali (assi, trasmissioni, motori), attrezzature IT e macchine da ufficio (RAEE), vernici e smalti, batterie ed accumulatori, tubi al neon.

CO2- equivalente (CO2e)

  • Emissioni legate al consumo di combustibili, elettricità e gas: emissioni totali espresse in termini di CO₂ equivalente, collegate a combustibile, gas ed elettricità;
  • Fattori di emissione utilizzati: come stabilito nel Greenhouse Gas Protocol (www.ghgprotocol.org). Per i combustibili, il fattore di emissione utilizzato è 2,53 kg CO2e/litro. Per i gas, il fattore di emissione utilizzato è 0,205 kg/CO2e/kWh (gas con basso potere di riscaldamento). Per l’elettricità, i fattori di emissione variano a seconda del Paese.

Dipendenti

  • Dipendenti equivalenti a tempo pieno: numero totale di ore lavorate/media annuale di ore lavorate in un impiego full time;
  • White collar: dirigenti, supervisori di alto livello, supervisori, impiegati;
  • Blue collar: operai, autisti.

Sicurezza

  • Frequenza di incidenti sul lavoro: (numero di incidenti che hanno provocato un’assenza/numero totale di ore lavorate) x 1.000.000;
  • Gravità degli incidenti sul lavoro: (numero di giorni persi/numero di ore lavorate) x 1.000.
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